Mio Caro Bottesini’s Review in Archi Magazine
On 26 May 2022 | 1 Comments

This beautiful review of  Mio Caro Bottesini NBB039 appeared in the last issue of Archi Magazine, thanks to Alfredo Trebbi.

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Alberto Bocini – uno dei contrabbassisti italiani più affermati a livello internazionale – non ha certo bisogno di presentazioni: docente, solista, artista poliedrico, nonché ideatore della NBB Records, un’etichetta dedicata specialmente al più grande degli archi. Nei suoi precedenti lavori Bocini si è cimentato anche come compositore, spaziando persino nel pop, rivisitando un classico dei nostri tempi come i Genesis, mostrando così le sue doti di musicista cross-over. Ora – complice anche il bicentenario della nascita di Giovanni Bottesini – con questo nuovo progetto ritorna alle proprie origini. Esso è nato nel periodo delle restrizioni imposte ai concertisti dal lockdown, che ha permesso una singolare e stimolante opportunità di collaborazione con la pianista Alessandra Ammara, eccellente concertista, scopertasi dirimpettaia proprio grazie alla pandemia (prima non si era accorta dell’ingombrante vicino… Eppure il contrabbasso non passa certo inosservato!). Vede così la luce un CD che essi stessi definiscono scherzosamente “a km 0”. Questa incisione giunge in una fase di grande maturità del percorso artistico di Bocini, una sorta di consuntivo e sintesi di molti anni di frequentazione del repertorio bottesiniano: Ne emerge un ritratto del grande cremasco vigoroso, e solo a tratti malinconico: il suono, molto teso e tagliente, la scelta di tempi spigliati, e soprattutto i colpi d’arco sempre molto “appuntiti”, sono alcune delle inconfondibili impronte stilistiche del bassista toscano. Bocini si inserisce idealmente nel solco interpretativo tracciato dal suo (anzi nostro) insegnante, il celeberrimo Franco Petracchi, cui il lavoro è affettuosamente dedicato. Sono presenti alcuni dei grandi capolavori: le Fantasie su temi d’Opera (La sonnambula di Bellini e Lucia di Donizetti), in cui si percepisce l’ascendenza melodrammatica dello stile bottesiniano, dal cantabile ai mirabolanti virtuosismi, un ironico omaggio alle spettacolari evoluzioni del soprano che hanno fatto la storia dell’Opera, Vengono poi due brani à la maniere de  che rendono onore a musicisti ammirati dal celebre virtuoso: Mendelssohn e Chopin. Non mancano i richiami alla musica popolare (la Tarantella), infine le famose malinconiche struggenti melodie che ogni contrabbassista ama (Elegia in Re maggiore in Mi minore). Bocini ci restituisce un Bottesini vigoroso, spavaldo ed istrionico mattatore dei più grandi teatri della sua epoca, dalla voce energica, dal suono proiettivo, aperto e squillante. Ottimo l’equilibrio con il pianoforte, protagonista ricercato nelle parti in rilievo e poi garbato ed attento partner durante le acrobazie del contrabbasso.

Alfredo Trebbi